Tutti parlano di NIS2: quali sono gli adempimenti necessari?

Tutti parlano di NIS2: quali sono gli adempimenti necessari?

L’Impatto della Direttiva NIS2 sulle PMI Italiane: Obblighi, Responsabilità e Come Adeguarsi

La direttiva NIS2 (Network and Information Systems Directive 2) dell’Unione Europea rappresenta un passo importante nella tutela della sicurezza informatica, mirando a rafforzare le difese contro le minacce cibernetiche a livello europeo. Sebbene la normativa fosse inizialmente pensata per proteggere i settori critici e le infrastrutture essenziali, l’introduzione di NIS2 avrà un impatto anche sulle Piccole e Medie Imprese (PMI) italiane, che dovranno adeguarsi a nuovi obblighi di sicurezza.

Chi Riguarda la Direttiva NIS2

La direttiva NIS2 si applica a due categorie di soggetti:

  1. Aziende di dimensioni medie o grandi, che soddisfano i seguenti requisiti:
    – Aziende di medie dimensioni con un numero di dipendenti compreso tra 50 e 250 e un fatturato annuo non superiore ai 50 milioni di euro.
    – Aziende di grandi dimensioni, con più di 250 dipendenti.
  2. Aziende che operano in settori essenziali o importanti, come energia, trasporti, sanità, e comunicazioni elettroniche.

Le PMI italiane che rientrano in queste categorie dovranno conformarsi agli obblighi previsti dalla direttiva per evitare gravi sanzioni e danni alla propria reputazione.

La Roadmap della Direttiva NIS2

La direttiva NIS2 è entrata ufficialmente in vigore il 17 gennaio 2023, ma dovrà essere recepita dagli Stati membri, inclusa l’Italia, entro il 17 ottobre 2024. In Italia, il Consiglio dei Ministri ha già approvato in via preliminare la bozza di decreto di recepimento l’11 giugno 2024. Entro il 17 aprile 2025, la Commissione Europea definirà l’elenco completo dei soggetti essenziali e importanti, mentre entro 17 aprile 2026 gli Stati membri dovranno individuare i singoli soggetti critici nazionali.

Rispetto alla direttiva NIS1, i margini di libertà e interpretazione delle regole da parte dei Paesi membri sono molto ridotti, rendendo necessario un adeguamento puntuale alle nuove disposizioni.

Impatti di NIS2 sulle PMI Italiane

Le PMI italiane sono chiamate ad affrontare quindi una serie di cambiamenti significativi riguardo alla gestione della sicurezza informatica. Il limite per l’adeguamento era stato posto al 17 Ottobre 2024 per i stati membri UE, ma la commissione Europea ha tempo fino ad Aprile 2025 per definire l’elenco dei soggetti essenziali. Ciò significa che fino a quel momento, le aziende sono ancora in tempo per ultimare il loro adeguamento. Ma quali sono i principali aspetti che influenzeranno le PMI?
 

1. Aumento degli Obblighi di Sicurezza

Le PMI che operano in settori considerati essenziali, come sanità, energia, trasporti e comunicazioni elettroniche, sono tenute a rispettare standard di sicurezza informatica più elevati. Questi includono la protezione da attacchi cibernetici, il monitoraggio continuo e una gestione dei rischi strutturata. Inoltre, dovranno sviluppare piani di risposta rapida per la gestione e la comunicazione degli incidenti di sicurezza.

2. Estensione delle Categorie di Entità Soggette alla Normativa

La direttiva NIS2 non si limita solo alle aziende che operano direttamente nei settori critici, ma si estende anche ai fornitori e subfornitori che offrono servizi alle imprese critiche. Pertanto, anche le PMI che forniscono soluzioni a queste imprese devono rispettare i requisiti di sicurezza previsti dalla direttiva.

3. Maggiore Responsabilità Legale e Sanzioni

Le PMI saranno esposte a sanzioni più severe in caso di violazione degli obblighi di sicurezza previsti dalla direttiva. Le multe possono essere ingenti e le implicazioni legali legate ai danni derivanti da incidenti di sicurezza possono compromettere la reputazione e la stabilità dell’impresa.

4. Obbligo di Segnalazione degli Incidenti

Le PMI che rientrano nell’ambito di applicazione della direttiva sono obbligate a segnalare gli incidenti di sicurezza alle autorità competenti entro 24 ore dalla scoperta, con l’obbligo di rendere pubbliche le informazioni su incidenti significativi che possano compromettere i sistemi o i clienti.

5. Necessità di Formazione e Competenze

Per fronteggiare la crescente minaccia cibernetica, le PMI dovranno investire nella formazione del personale, assicurandosi che abbiano le competenze necessarie per prevenire e rispondere a potenziali attacchi. La carenza di esperti in sicurezza informatica potrebbe rappresentare una sfida per molte PMI.

6. Adattamento alle Nuove Normative di Sicurezza

Le PMI italiane dovranno investire nell’adeguamento delle loro infrastrutture tecnologiche, aggiornare i sistemi di sicurezza e rivedere i processi aziendali per rispettare le normative. Questo comporterà costi aggiuntivi, in particolare per le PMI con risorse limitate.

7. Collaborazione con Altri Attori

La direttiva NIS2 incoraggia la cooperazione tra enti pubblici e privati. Le PMI dovranno rafforzare la collaborazione con altri attori del settore, inclusi fornitori, istituzioni e autorità competenti, per monitorare e prevenire attacchi cibernetici.

Come Adeguarsi alla Direttiva NIS2: 10 Azioni Semplici per le PMI

Per facilitare il rispetto della direttiva NIS2, le PMI italiane possono adottare una serie di azioni pratiche che contribuiscono a migliorare la sicurezza informatica e a garantire la conformità. Ecco 10 suggerimenti:

  1. Mappare e Proteggere le Risorse Critiche. Identificare i sistemi, le reti e le informazioni cruciali per l’operatività dell’azienda e proteggerle da potenziali minacce.
  2. Implementare Politiche di Sicurezza e Gestione dei Rischi. Redigere politiche aziendali formali in merito alla sicurezza informatica, stabilendo procedure per la gestione degli incidenti e per l’accesso sicuro alle informazioni sensibili.
  3. Adottare un Sistema di Backup Regolare. Eseguire backup regolari dei dati aziendali, garantendo che siano protetti e facilmente recuperabili in caso di incidenti.
  4. Aggiornamenti e Patch Software Regolari. Assicurarsi che tutti i software e i sistemi operativi siano aggiornati, applicando le patch di sicurezza per ridurre il rischio di vulnerabilità.
  5. Formazione Periodica del Personale. Organizzare sessioni di formazione regolari per il personale, sensibilizzandolo su temi come il phishing, la gestione delle password e la navigazione sicura.
  6. Controllo degli Accessi e Gestione delle Credenziali. Implementare un sistema di controllo degli accessi per limitare l’accesso ai dati sensibili, utilizzando password complesse e l’autenticazione a due fattori (2FA).
  7. Monitoraggio Continuo della Sicurezza. Adottare strumenti di monitoraggio per rilevare attività sospette in tempo reale, per prevenire danni da potenziali attacchi.
  8. Preparazione e Pianificazione della Risposta agli Incidenti. Redigere e testare regolarmente un piano di risposta agli incidenti, che includa la segnalazione tempestiva agli enti competenti.
  9. Esternalizzazione Sicura dei Servizi. Se l’azienda utilizza fornitori esterni, valutare la loro sicurezza e assicurarsi che rispettino gli stessi standard di sicurezza previsti dalla NIS2.
  10. Comunicazione e Segnalazione degli Incidenti. Sviluppare un processo chiaro per segnalare gli incidenti alle autorità competenti entro 24 ore dalla scoperta, come previsto dalla normativa.

Situazione Attuale delle PMI Italiane

Secondo l’Osservatorio Angi-Tinexta Cyber, solo il 60% delle aziende italiane è attualmente conforme alla direttiva NIS2.

Le PMI italiane mostrano gravi ritardi in settori fondamentali come la gestione del rischio e la formazione del personale. Le soluzioni personalizzate e il supporto di partner affidabili diventano quindi cruciali per una corretta compliance.

È fondamentale che il top management e i CDA assumano un ruolo attivo nel definire le strategie di sicurezza aziendale, per evitare sanzioni e ridurre il rischio di cyber-attacchi.

Conclusioni

L’adeguamento alle disposizioni della direttiva NIS2 rappresenta una sfida per molte PMI italiane, che dovranno fare i conti con nuovi obblighi e responsabilità.

Tuttavia, adottando azioni concrete come quelle descritte sopra, le PMI possono non solo rispettare la normativa, ma anche migliorare la propria sicurezza informatica e ridurre il rischio di attacchi.

In questo modo, sarà possibile proteggere le informazioni aziendali, mantenere la fiducia dei clienti e rafforzare la resilienza dell’impresa. Sebbene l’adeguamento possa comportare costi iniziali, a lungo termine rappresenta un’opportunità per migliorare la protezione dei dati e la competitività nel mercato globale.